La centrale nucleare di Hamaoka, per la quale il governo ha chiesto la sospensione |
Dal disastro dell'11 Marzo, la Chubu Elettric ha già avviato una serie di progetti per aumentare la sicurezza della centrale in caso di tsunami, come la costruzione di frangiflutti, ma è impossibile garantire che il terremoto del Tokai non arrivi prima del termine di costruzione di queste opere; per questo Kan chiede alla compagnia, lo spegnimento dei 4 reattori, fino almeno a quando la metà dei lavori non sarà stata completata.
La zona del Tokai dove nel 2009 si è avuto un terremoto di Magnitudo 6,5. In blu l'area dove gli studiosi prevedono entr 30 anni l'epicentro di un terremoto M8 |
Naturalmente la chiusura, seppur momentanea dell'impianto, costituirebbe un problema per le regioni servite dalla Chubu Elettric, la società infatti produce circa 30 milioni di kilowatt, di cui 3,6 milioni (circa l'11%) derivante dalla centrale di Hamaoka. Le preoccupazioni sono quindi per i disservizi elettrici che seguiranno allo spegnimento dei reattori, ma "ci saranno anche problemi a livello occupazionale locale" dice il sindaco di Omaezaki, Shigeo Ishihara, che prosegue "dovremo trovare soluzioni per migliorare la sicurezza senza dover ricorrere alla chiusura della centrale".
L'impianto di Hamaoka è solo una delle venti centrali nucleari che servono il Giappone, molte altre quindi sono al vaglio dei tecnici, per la verificarne l'effettiva sicurezza in caso di catastrofe come quella avvenuta sulle coste del nord-est.
La mappa delle centrali nucleari in Giappone, sono soprattutto quelle posizionate sulla costa est, quelle a rischio di incidenti causati da terremoti |
Fonte: Mainichi Daily News, Japan Times
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