giovedì 5 maggio 2011

I giganti dei videogiochi tremano

Nintendo 3DS

Dopo il settore automobilistico, anche quello videoludico si ritrova a fare i conti con la crisi post-terremoto. A farne le spese è stata soprattutto Nintendo, che proprio pochi giorni prima del sisma, aveva lanciato sul mercato la nuova Nintendo 3DS, una consolle portatile con schermo in 3D che non necessita l'uso di occhiali speciali per la visualizzazione. Le vendite della consolle, come era facile aspettarsi, sono crollate drasticamente, e si è passati dalle 96.000 unità vendute nella settimana del terremoto, alle 61.000 della settimana successiva.
Dato interessante da analizzare è però come, se da un lato la 3DS perdeva mercato, la portatile concorrente Sony PSP, abbia invece sensibilmente incrementato le sue vendite, portandole fino a circa 50.000 unità a settimana. Questo ci mostra come i giapponesi, soprattutto nelle zone più colpite dallo tsunami, abbiano voglia di qualche momento di evasione dalla loro tragica realtà, e in particolar modo i bambini, che dichiarano ai giornalisti giapponesi, quanto i videogiochi li aiuti a superare la noia di questi giorni. Uno dei motivi dell'impennata delle vendite per la consolle Sony è sicuramente il prezzo 16.800¥ contro i 25.000 della 3DS, che denota come in questo momento si tenda più a risparmiare evitando grosse spese ingiustificate; altro fattore invece è il parco giochi, naturalmente più ampio per PSP in quanto è già da molti anni sul mercato.

Nonostante l'aumento di vendite delle sue consolle però, Sony non se la passa affatto bene. Stavolta non è stato l'effetto 11 Marzo, ma bensì un gruppo di hacker che sono riusciti ad entrare nei database della casa nipponica, rubando 77 milioni di profili degli utenti, e circa 2 milioni di numeri di carte di credito. Inutile dire come questo abbia messo in ginocchio Sony, che oltre a dover chiudere per un tempo ancora indefinito il Playstation Network (la rete che permette agli utenti possessori di Playstation 3 di giocare online e di acquistare contenuti dal Playstation Store, quindi mancati guadagni), dovrà fare i conti anche con eventuali class-action di utenti a cui sono stati sottratti dati sensibili di carta di credito. La ripercussione più immediata di questo mega furto informatico si è avuta in borsa, dove il titolo Sony ha perso più del 10% bruciando in pochi giorni oltre 2 miliardi di dollari, ma più avanti nel tempo si potrà avere anche un'elevata perdita di utenza dovuta alla perdita di fiducia verso il prodotto, il tutto per la gioia della concorrenza.

Fonte: The Japan Times online

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