lunedì 19 settembre 2011

Giapponesi in strada contro il nucleare

Sono circa 60.000 i Giapponesi scesi in strada
contro il nucleare.
Meno di una settimana è passata dal proclama ufficiale del neo Primo Ministro Noda, che auspicava una celere riapertura delle centrali nucleari, per sopperire alla carenza di energia dovuta allo stop di alcuni reattori avutosi in seguito al terremoto dell'11 Marzo. Una politica energetica, quella di Noda, che va contro a quella del suo predecessore Kan, che aveva invece promesso l'abbandono almeno per il momento parziale, del nucleare. Le proteste non si sono fatte attendere; oggi infatti, circa 60.000 giapponesi sono scesi in piazza, nella capitale Tokyo, per protestare contro il nucleare. Armati di cartelli e di striscioni, chiedono a gran voce l'abbandono totale dell'energia nucleare, a favore dello sfruttamento delle energie rinnovabili. In un paese poco avvezzo a proteste, il corteo di oggi, con i circa 60mila aderenti, è da considerarsi una delle più grandi avvenute in Giappone dal disastro di Fukushima.
Attualmente in Giappone sono operativi 51 reattori dislocati in 18 centrali, che producono il 30% del fabbisogno energetico del paese, mentre per adesso sono 14 in nuovi impianti lasciati in sospeso dal governo dopo la fuga di materiale radioattivo avvenuta Fukushima l'11 Marzo scorso.    

Fonti: bbc; Giornalettrismo

venerdì 2 settembre 2011

Yoshihiko Noda è il nuovo Primo Ministro

Il nuovo Primo Ministro giapponese
Yoshihiko Noda. 

Come una storia che si ripete (anche con troppa regolarità), il Giappone ha un nuovo Primo Ministro. Yoshihiko Noda (54), ex ministro delle finanze sotto la gestione Kan, ha succeduto proprio quest'ultimo dopo le dimissioni ufficiali del governo avvenute nella mattinata del 30 Agosto. Noda, vinto il ballottaggio contro il collega di partito e ministro del commercio Banri Kaieda con 308 voti su 475, diventerà così il sesto presidente in soli cinque anni, e il terzo da quando il DPJ vinse clamorosamente le elezioni del 2009, proprio il 30 Agosto.
Noda erediterà una situazione nazionale non certo semplice: oltre ad una crisi nucleare che comunque si prospetta vicino alla fine, ed una invece più lunga ricostruzione della zona del Tohoku, dovrà vedersela con un parlamento diviso, e con una maggioranza non più molto solida, in più la ritrovata forza dello Yen, balzato in pochi giorni da 120 a 109 nel cambio con l'Euro, non fa prospettare una rapida ripresa dell'economia nipponica.
I Primi ministri giapponesi dal 2006 ad oggi non sono mai durati più di un anno, e secondo molte persone intervistate da varie agenzie, questo non sarà un'eccezione. Il Giappone si troverà presto ad affrontare una nuova crisi di governo?

Chi è Yoshihiko Noda:
Nato il 20 Maggio 1957 nella prefettura di Chiba, Noda è uno dei politici giapponesi più giovani attualmente attivi nella nazione. Laureatosi in Scienze Politiche ed Economia alla Waseda Univerity nel 1980, fu in seguito accettato nel prestigioso Matsushita institute of Government and Management, fondato da Konosuke Matsushita, già fondatore della Panasonic. Iniziò la sua carriera politica nell'adesso scomparso Japan New Party, dapprima eletto come membro dell'assemblea della prefettura di Chiba nel 1987, per poi approdare nel 1993 alla Dieta.
Dopo un breve periodo passato nel partito Shinshinto, abbracciò la causa del Partito Democratico (DPJ) dove già nel 2002 corse per le presidenziali come "rappresentante dei giovani politici", ma fu sconfitto da Yukio Hatoyama.
Nel Giugno del 2010 raggiunge la carica di ministro delle finanze sotto il governo Naoto Kan. La sua politica finanziaria era tesa ad abbattere l'elevato debito pubblico del Giappone e di abbassare il valore dello Yen in modo da attrarre nuovi capitali esteri.
Dopo le dimissioni di Naoto Kan, Noda era il candidato favorito alla poltrona di Primo Ministro e difatti ha sconfitto il suo avversario Banri Kaieda, per la corsa alla leadership.
Durante il discorso nel quale presentava il suo programma politico Noda si è paragonato ad un Dojo (Cobite di stagno), un pesce molto diffuso in Giappone, e parafrasando un racconto di Mitsuo Aida ha detto "Io non diventerò mai un pesce rosso con una veste scarlatta, ma sarò come un dojo nelle acque fangose. Lavorerò duramente per la gente e porterò avanti la politica". Dopo questa affermazione Noda è stato rinominato dai media giapponesi "Primo Ministro Dojo" e di conseguenza il suo governo è diventato il "Governo Dojo".

Fonti: Wikipedia; Los Angeles Times


lunedì 6 giugno 2011

Bilancio post terremoto dall'Ambasciata Italiana in Giappone

Qualche giorno fa, all'Università Ca'Foscari di Venezia, si è tenuta una tavola rotonda dove veniva affrontato il problema post terremoto in Giappone, e se ne faceva un bilancio in termini politici, economici e culturali. Alla tavola rotonda hanno partecipato: la Prof.ssa Caroli, docente dell'Università Ca'Foscari; il Prof. Filippini, docente di Economia alla Bocconi di Milano; Yoko Kitada docente di Storia dell'Università Meiji di Tokyo; e il Consigliere Daniele Bosio, capo dell'Ufficio Commerciale dell'ambasciata italiana in Giappone. Proprio di quest'ultimo è stato l'intervento più interessante per avere un primo bilancio su ciò che sta avvenendo in Giappone a livello Politico-Industriale, e su come si potrebbe evolvere la politica nucleare giapponese nel prossimo periodo. Qui sotto trovate l'intervento completo del Consigliere Bosio.


Fonte: radicafoscari.it

venerdì 3 giugno 2011

Naoto Kan si salva dalla sfiducia

Naoto Kan, primo ministro del Giappone in carica
 dall' 8 Giugno 2010
La politica giapponese è in tumulto negli ultimi giorni, da quando i principali partiti di opposizione hanno presentato una mozione di sfiducia per il primo ministro Naoto Kan. Le accuse verso il leader del DPJ (Partito Democratico), salito in carica nemmeno un anno fa, sono di non aver gestito nel migliore dei modi la crisi post terremoto, e soprattutto quella di non aver ancora presentato un piano di ricostruzione delle zone colpite dalla catastrofe. La mozione di sfiducia non è arrivata però solo dal principale partito d'opposizione LDP (Partito Liberal Democratico), ma anche dall'interno dello stesso DPJ, e vede tra i suoi principali sostenitori Ichiro Ozawa, ex leader del partito, ora sotto inchiesta per corruzione, appoggiato da Yukio Hatoyama, predecessore di Kan sulla poltrona di primo ministro. I due dovrebbero portar via più di 80 parlamentari dei 308 assegnati assegnati alla maggioranza, su un totale di 480 che formano la camera bassa.
Ichiro Ozawa, segretariodel DPJ fino al 2009. Chiamato
anche lo "shogun ombra" è il principale oppositore di Kan
La svolta però si è avuta ieri, quando Naoto Kan ha dichiarato che si dimetterà di sua spontanea volontà, ma solamente a crisi finita, quindi molto probabilmente a Gennaio del prossimo anno. Le parole di Kan hanno forse smorzato le tensioni interne al partito, soprattutto con Hatoyama, che si è detto disponibile ad un voto contrario alla sfiducia dopo l'incontro con il primo ministro, e questo ha portato al risultato della votazione avvenuta ieri, dove i favorevoli alla mozione erano 151, a fronte dei 293 contrari e 33 astenuti.
Superato il pericolo sfiducia, adesso Kan si ritrova a fare i conti con una maggioranza spaccata, dove uno dei suoi leader più influenti, Ichiro Ozawa, minaccia di andarsene, portando con se molti parlamentari, per forse fondare un nuovo (ennesimo) partito, e con un opinione pubblica nei suoi confronti, ma anche nei confronti della politica giapponese, in netto calo. In Giappone infatti, è diffusa la paura di uno stallo politico, che porterebbe a ritardi nella ricostruzione e nella messa in sicurezza della centrale di Fukushima. Si rinnova così il solito teatrino della lotta per il potere nella politica giapponese, che porterebbe il successore di Kan ad essere il sesto primo ministro in sei anni.  

domenica 29 maggio 2011

JappoFolies N.2

Dopo una settimana di pausa, dovuta ad vari impegni, riapriamo in grande stile con una nuova puntata di JappoFolies!

Partiamo con il cibo. Si sa che i giapponesi sono molto attenti a quello che mangiano, la loro dieta è varia e salutare, tanto che solo il 3% della popolazione del Giappone è obesa. Per risolvere questo problema, la nota catena di fast-food "Lotteria", ha  lanciato nei suoi ristoranti un nuovo panino, che si propone di far mettere su un po' di chili ai giapponesi. Si tratta di un mega Cheeseburger farcito con 10 strati di carne, 10 strati di formaggio, ketchup e cetrioli.
Adesso vediamo come se la cava un gaijin che ha provato il il "Tower Cheeseburger"

Beh, sarà difficile non sporcare ovunque mangiando questo panino, e la soluzione arriva sempre dal Giappone. Io ho sempre avuto la passione per le televendite dei prodotti, e chi di voi non si è mai soffermato a bocca aperta a guardare lo chef Tony e i suoi Miracle Blade?! Se anche voi avete questa mia passione, rimarrete stupefatti anche davanti a questo eccezionale marchingegno.

La prossima follia riguarda la moda, e visto che si avvicina l'estate e ci si inizia a scoprire, perché non comprarsi una bella t-shirt a tendine?!

Se invece arriva improvvisamente un acquazzone estivo, potremmo sempre contare sul nostro fidato ombrello-katana

giovedì 19 maggio 2011

Prevedere i terremoti, forse un modo esiste

Immagine satellitare ad infrarossi
ritrae il giorno prima del terremoto
E' quello che hanno dedotto alcuni scienziati della NASA dopo aver visionato le immagini riprese da un satellite, prima e dopo il sisma che ha colpito il Giappone l'11 Marzo scorso. Dalle immagini satellitari dei giorni immediatamente precedenti al terremoto gli studiosi hanno potuto notare come, nella zona della ionosfera direttamente sopra l'epicentro ci sia stato un notevole aumento di calore fin dall'8 Marzo. Si ritiene infatti che, nei giorni prima di un terremoto, le sollecitazioni sulle faglie geologiche provocano il rilascio di grandi quantità di gas Radon. Questo gas radioattivo ionizza l'aria, dandogli così una carica, e poiché le molecole di acqua sono attratte dalle particelle cariche, il vapore acqueo si condensa diventando così liquido, attraverso un processo che sprigiona calore. "E' stato proprio questo eccesso di calore ad essere ripreso dalle immagini del satellite" dice Dimitar Ouzounov della NASA "I nostri primi risultati mostrano che l'8 Marzo c'è stato un rapido aumento della radiazioni infrarossa emessa dall'atmosfera, proprio sopra il Giappone". Gli studiosi adesso, sperano di riscontrare dati analoghi anche sui terremoti futuri, in modo che questa scoperta possa un giorno essere usata per poter finalmente prevedere i terremoti.
Immagini satellitari ad infrarossi che riprendono come la temperatura delle zone sopra l'epicentro sia aumentata già
da tre giorni prima del sisma



Fonte: Daily Mail

TEPCO rilascia le foto dello tsunami

Nei giorni scorsi TEPCO ha reso pubbliche le foto scattate il giorno del terremoto, dalla centrale di Fukushima. Le 17 immagini rilasciate riprendono il momento esatto dell'impatto dell'onda dello tsunami contro la centrale nucleare Fukushima Daiichi.
Ieri mattina invece, due operai sono entrati anche nel reattore numero 3 dove si procederà, come negli altri due reattori, all'installazione di un nuovo impianto per il raffreddamento del nocciolo, per cercare di riportare l'emergenza sotto controllo.  

Rankin Taxi e Dubb Ainu Band contro il nucleare

La nuova collaborazione tra il cantante reggae Rankin Taxi e il gruppo degli Dubb Ainu Band, ha portato alla realizzazione del nuovo singolo di protesta contro il nucleare. Qui sotto il video della canzone D.M.M.N.

Gli italiani uniscono le forze per aiutare le città devastate

Alcuni volontari servono cibo italiano a Rikuzentakata
in occasione della "Domenica Italiana"
Circa 500 persone della città di Rikuzentakata, nella prefettura di Iwate, una delle più colpite dallo tsunami dell'11 Marzo, all'inizio del mese hanno goduto di un'iniziativa portata avanti dalla Camera di commercio Italiana in Giappone. 25 volontari infatti stanno organizzando per una domenica al mese la "Domenica Italiana", dove nostri connazionali, tra cui anche importanti chef di Tokyo, servono pasta e vino nei ricoveri degli sfollati. Questo evento fa parte di una più ampia campagna denominata "Italiani in Giappone per la rinascita della regione del Tohoku" ed è stata ideata da Marco Staccioli, membro della Camera di Commercio e amministratore delegato di MS Giappone Service Co., una società con sede nella prefettura di Saitama, che importa e vende attrezzature per riparazioni di auto. "In Italia, per tradizione, le famiglie si riunivano a pranzo ogni Domenica dopo la messa, per mangiare il cibo preparato dalla mamma, da qui il nome Domenica Italiana", spiega in un intervista Staccioli che prosegue "Le persone hanno potuto godere di questa nostra tradizione, e soprattutto della nostra buona tavola, tanto che alcuni hanno chiesto di poter portare a casa gli avanzi". Staccioli ha iniziato la sua opera di beneficenza già due settimane dopo il disastro e, insieme a Cristina Morini dell'Associazione Italiana Donne a Tokyo, girava diversi villaggi distrutti portando cibo, vestiti, benzina e biciclette.  
Rikuzentakata dopo lo tsunami dell'11 Marzo
La città di Rikuzentakata contava una popolazione di più di 24.000 abitanti, ma dopo la catastrofe oltre 930 persone sono morte e 805 risultano disperse. Le migliaia di sfollati sono divisi in più di 70 rifugi istituiti dopo lo tsunami, che ha distrutto gran parte della città, portandosi via circa 3.400 abitazioni. 
La campagna lanciata da Staccioli e Morini ha raccolto ampio sostegno da parte comunità italiana residente in Giappone, ed è ora ufficialmente promossa dalla Camera, dall'Associazione Italiana delle Donne a Tokyo, da Alumni dell'Università Bocconi e dagli stessi clienti della MS Service Giappone. "Italiani in Giappone per la rinascita della regione del Tohoku" avrà come obiettivo il fornire aiuti umanitari alle vittime e raccogliere fondi per la ricostruzione della città attraverso l'organizzazione di concerti, pranzi, picnic, aste e vendita di spillette. "Domenica Italiana" invece vedrà coinvolti diversi volontari e si proporrà di servire gratuitamente, ogni mese cibo italiano alla popolazione almeno fino a Dicembre, e continuerà a fornire sostegno per la ricostruzione con varie modalità per almeno i prossimi tre anni.
''Per le persone del Tohoku, la ricostruzione sarà un processo che richiederà dai cinque ai dieci anni. Per adesso ci siamo proposti di rivedere la situazione tra tre anni", dice Staccioli, che afferma, ''E 'naturale per gli italiani  offrire carità ogni Domenica. Noi continueremo a unire le forze per aiutare le persone che hanno perso tutto''.




Fonte: Japan Today

lunedì 16 maggio 2011

Fusione avvenuta da tempo. Nuove rivelazioni su Fukushima, non è stato lo tsunami a creare la crisi

Tecnici al lavoro nella centrale
di Fukushima
I nuovi sopralluoghi dei tecnici della TEPCO al reattore n.1 della centrale nucleare di Fukushima, gettano nuova luce sulla crisi nucleare che sta sconvolgendo il Giappone. Le prime rilevazioni del livello di acqua all'interno del reattore, effettuate la scorsa settimana, hanno subito mostrato come questo fosse molto più basso rispetto di quanto si aspettasse la compagnia.
Schema dell'impianto di Fukushima, a sinistra il reattore
dove si trova il carburante che ha subito la fusione
Questo indica che nell'impianto c'è stata una perdita di liquido radioattivo, causata da una probabile falla nelle tubature, ma non solo, la diminuzione dell'acqua ha lasciate scoperte le barre di combustibile che inevitabilmente si è fuso, depositandosi sul fondo del reattore, con il rischio di creare nuovi buchi. Da qui una sconvolgente verità, TEPCO ha ammesso che le indagini preliminari, eseguite dopo il sisma, hanno di fatto mostrato come il combustibile era in uno stato critico già alle 6:50 del 12 Marzo, appena 16 ore dopo il terremoto. Il reattore si è interrotto automaticamente subito dopo la scossa delle 14:46, ma il livello dell'acqua contenuto in esso ha subito iniziato a scendere, causando l'innalzamento della temperatura interna, dovuto anche al blocco dell'impianto di refrigerazione per tsunami, che ha portato poi all'esplosione.
Adesso TEPCO, che aveva dichiarato di portare sotto controllo la crisi entro 6-9 mesi a partire da Aprile, non può far altro che abbandonare anche il piano di inondare la camera del reattore a causa delle falle; e proprio da queste sono fuoriuscite le oltre 3.000 tonnellate di acqua radioattiva  sono state scoperte pochi giorni, fa nel basamento della centrale. Adesso la situazione è ancora più critica, la TEPCO dovrà trovare altre soluzioni, per raffreddare il materiale radioattivo, e si teme inoltre che la fusione abbia interessato anche i reattori 2 e 3 e che parte del carburante in esso contenuti abbia corroso le pareti delle camere di contenimento, riversandosi nel sottosuolo.


Junichi Matsumoto, addetto stampa della TEPCO, mentre
mostra il plastico di un reattore di Fukushima
Di seguito uno stralcio della conferenza stampa di di Junichi Matsumoto, addetto stampa della TEPCO.


A proposito di calibri acqua per i reattori 2 e 3:

"Probabilmente sono nelle stesse condizioni di quelle del reattore 1. Leletture che gli indicatori mostrano attualmente non sono molto affidabili. Abbiamo bisogno di monitorare attentamente con altri parametri, come la pressione."

Punti deboli della Nave RPV e di contenimento:

"Il RPV (
Reactor Pressure Vessels) ha più di 100 tubi di piccole dimensioni che attraversa il fondo. Ognuno di loro potrebbe essere danneggiato. Non si può del tutto negare che il combustibile fuso stesso, abbia danneggiato la RPV. Il vaso di contenimento ha anche i tubi, ed è possibile che si siano danneggiati a causa della pressione o a causa dell'esplosione di idrogeno. "

Per confermare, TEPCO non nega che il carburante fuso sia fuoriuscito?

"Noi non neghiamo ciò. Quanto carburante si sia sciolto, non possiamo dire con certezza, ma abbiamo preso coscienza che una fusione è avvenuta, e che il materiale si è spostato verso il basso".

"Noi non neghiamo che una parte del combustibile fuso possa aver danneggiato la RPV e sia fuoriuscito".



Fonte: Japan Today; ex-skf blog

sabato 14 maggio 2011

JappoFolies N.1

Bene, siamo arrivati al fine settimana, e com'è giusto che sia, dopo una lunga settimana abbiamo bisogno un po' di svagarci un po'. Allora diamo il via alla nuova rubrica JappoFolies! dove raccoglieremo tutte le cose più folli e divertenti, che solo le geniali menti nipponiche riescono a partorire!

Partiamo con gli animaletti più amati in Giappone! I cani? I gatti? I porcellini d'India? Ma no... I Pokemon! C'è da dire che sono proprio una mania per giapponesi, che non riescono proprio a resistere a non appiccicare il faccione di Pikachu ovunque, persino su aerei e pulmini della scuola.

E adesso tutti a studiare la lingua, con un corso super intensivo per avere un giapponese fluente, senza dover passare nemmeno un secondo sui libri

E dopo un intenso studio facciamo un break e mangiamoci un gustoso snack! Ma a che gusto?! Qui c'è proprio l'imbarazzo della scelta, tra arancia, kiwi, uva, caffè, fragola, frutti di bosco, e chi più ne ha più ne metta...

Per chi invece è a dieta, visto l'avvicinarsi della prova costume, un po' di frutta è quello che ci vuole. Si sa che in Giappone vanno molto i distributori automatici, e dentro ci puoi trovare di tutto, anche le banane!

venerdì 13 maggio 2011

Il giro di Tokyo in 7 minuti

Spulciando qua è la nella rete ho trovato questo singolare filmato che ci da la possibilità di fare un giro completo sulla Yamanote line, la principale linea metropolitana che collega tra loro le più importanti stazioni di Tokyo. Da adesso in poi sarà impossibile sbagliare fermata !

Rapina record, portati via 7,5 milioni di Dollari

Alle prime ore dell'alba di Giovedì due uomini mascherati sono entrati nell'ufficio di Tachikawa, alla periferia di Tokyo, della compagnia di sicurezza Nichigetsu Keibihosho. L'igresso era chiuso a chiave, e si crede che la coppia abbia fatto irruzione da una finestra laterale, il cui blocco è stato rotto più di 6 mesi fa. Fatto irruzione, i due hanno legato con del nastro adesivo l'unico impiegato in servizio in quel momento, un uomo di 36 anni, che dopo essere stato malmenato è stato costretto dai rapinatori a rivelare loro i codici di sicurezza del caveau, in cui erano depositati circa 604 milioni di Yen, l'equivalente di 7,5 milioni di dollari, appartenenti al Tokyo Central Post Office. I due uomini sono poi fuggiti, con i 70 sacchi di denaro contante, a bordo di un'auto. Questa si tratta sicuramente della più grande rapina di sempre, mai avvenuta in Giappone.





Fonte: Yahoo News 

giovedì 12 maggio 2011

Nakashima sbanca il Far East Film Festival

Di Matteo Carniato

Nakashima Tetsuya, con la sua nuova pellicola "Confession", si piazza quest’anno al primo posto nella classifica Mymovies e Black Dragon tra le proiezioni in concorso alla 13esima edizione del Far East Film Festival di Udine (FEFF).

Il regista di Kamikaze girls e Memories of Matsuko (già terzo posto alla 9 edizione del FEFF), abbandona le sgargianti tessiture pop dei suoi film precedenti per raccontarci un thriller psicologico che narra di una vendetta drammatica.
Il film ha inizio con una panoramica sugli studenti indisciplinati di una classe del liceo, dove una professoressa sta facendo un discorso di riflessione sul tempo presente e il valore della vita, prima di annunciare il suo ritiro dall’insegnamento.
Rivolgendosi alla classe irrispettosa parla della morte della propria figlia, affermando che non è stato un incidente, ma un omicidio compiuto da alcuni degli studenti presenti, che pur non nominandoli ne descrive le caratteristiche, palesandoli così ai relativi compagni. Terminato il monologo ha inizio la vendetta della professoressa Moriguchi, verso i due allievi ritenuti responsabili dell'uccisione della figlia.
Si svilupperà quindi una trama ricca di colpi di scena, in cui l’animo umano corrotto arriverà ad esserne protagonista in pieno giorno e in pubblica piazza.
La freddezza che contraddistinguerà le scelte degli apparentemente buoni quanto cattivi, è senza dubbio l’asso nella manica che ha portato Nakashima a vincere meritatamente i due premi.
Ottimi effetti speciali ed un equilibrato uso del colore che accompagna l’atmosfera di tutto il film su toni freddi, condensa in un’atmosfera completa la visione del regista che ha shockato gli spettatori in sala il 2 Maggio a Udine.

I guess you're a nicer bunch than I thought

mercoledì 11 maggio 2011

L'imperatore Akihito visita gli sfollati di Fukushima

L'imperatore Akihito (al centro) mentre visita una città
devastata dallo tsunami
Oggi, a due mesi esatti dal terribile terremoto che ha colpito il Giappone, l'imperatore Akihito e l'imperatrice Michiko, hanno visitato gli sfollati dell'area del disastro nucleare di Fukushima, che si sono rifugiati nella città costiera di Soma. Come gran parte della costa settentrionale, anche Soma è stata distrutta dallo tsunami, che ne spazzo via il porto e ne rase al suolo case, stroncando molte vite umane. In precedenza la coppia imperiale aveva già visitato altre località colpite dallo tsunami, ma questa è la prima volta che arrivano in una zona interessata direttamente da quella che è stata definita la peggior catastrofe dopo Chernobyl di 25 anni fa. Centinaia di persone hanno salutato con con lunghi applausi l'arrivo dell'imperatore all'aeroporto di Fukushima, dove è poi salito sull'elicottero che lo ha portato a visitare il primo rifugio di evacuazione.
Sono ancora più di 100.000 i residenti della prefettura di Fukushima rimasti senza casa, e oltre 60.000 di loro vivono attualmente in edifici pubblici come palestre e scuole, ma la preoccupazione della gente rimane per soprattutto per il futuro.
La coppia imperiale mentre parla con alcuni sfollati in una
centro di accoglienza
I quotidiani locali come il Fukushima Minyu, denunciano infatti come molte persone non hanno più ne' una casa ne' un lavoro, in quanto lo tsunami si è portato via tutto; a questo poi va aggiunto il problema delle radiazioni, e il fatto che queste continueranno ad uscire dalla centrale fino a fine anno, data in cui la TEPCO si aspetta di riuscire a arrestare definitivamente il reattore 1 dell'impianto nucleare. "Le persone rimaste vittima del disastro hanno voglia di ricostruire al più presto le loro vite" scrive un cronista del Minyu, "ma i lavori per la ricostruzione sono di una frustrante lentezza, il che prolunga il tempo trascorso nei rifugi. Oltre alla ricostruzione, il governo è fortemente sollecitato anche a velocemente provvedimenti che possano fornire nuova occupazione ed assistenza economica". Il Minyu non ha sicuramente ignorato la TEPCO, sulla quale scrive "La Tokyo Electric Power Company, deve assumersi tutte le responsabilità della catastrofe e risarcire i residenti di Fukushima. Deve tenere bene a mente che gli sfollati e gli altri residenti della prefettura sono vittime dell'incidente, e che nessuna sofferenza dovrà più essere loro inflitta".


Fonte: AsiaOne News    




Il premier rinuncia al suo stipendio fino alla fine della crisi

Il primo ministro Naoto Kan che ieri ha
rinunciato al suo stipendi da premier 
Il primo ministro Naoto Kan ha dichiarato Martedì che rinuncerà il suo salario da premier fino a quando la crisi che ha colpito Fukushima non vedrà una fine. La dichiarazione di Kan è arrivata dopo che un centinaio di abitanti di una zona rurale nei pressi della centrale nucleare, evacuati dopo la fuga radioattiva, sono tornati per qualche ora nelle loro case, per recuperare alcuni affetti personali.
"Insieme al gestore della centrale, il governo ha una responsabilità grande per l'incidente nucleare in quanto ha perseguito una politica di energia nucleare", motiva così la sua decisione il premier, che prosegue "manterremo l'energia nucleare e ne aumenteremo la sicurezza, ma rafforzeremo anche il ruolo delle fonti rinnovabili, rendendole pilastri fondamentali della politica energetica del Giappone". Lo stipendio da primo ministro a cui rinuncerà Naoto Kan è fissato intorno ai 1.600.000¥ (circa 20.000$) mensili, ma manterrà la sua retribuzione da parlamentare di circa 800.000¥ (10.000$).
100 abitanti delle zone evacuate
ritornano nelle loro case per
recuperare effetti personali
Oltre al leader del DPJ, anche gli amministratori della TEPCO, attraverso il presidente Masataka Shimizu, hanno accettato di rinunciare "per il momento" alle loro remunerazioni; la stessa TEPCO si è inoltre detta disposta ad aiutare il governo a risarcire coloro che hanno risentito dell'emergenza nucleare di Fukushima, risarcimento stimato dagli analisti intorno ai 10 trilioni di Yen (circa 125 miliardi di dollari).
Il disastro ha costretto all'evacuazione di decine di migliaia di persone in un raggio di 20 kilometri intorno all'impianto nucleare, ma ieri un centinaio di abitanti sono potuti tornare, con il primo di molti viaggi organizzati dal governo, qualche ora nelle loro abitazioni per poter recuperare alcuni oggetti personali. C'era chi portava via le foto di famiglia, chi semplicemente riassaporava il calore della propria casa, o chi addirittura svuotava il frigorifero dal cibo ormai andato a male, nella speranza di ritornare presto a riempirlo.


Fonte: Yahoo News


lunedì 9 maggio 2011

E' ufficiale! Chubu Elettric chiuderà la centrale di Hamaoka

Akihisa Mizuno, presidente della Chubu
Elettric Power Co.
La decisione è stata presa stamattina con una seduta straordinaria del consiglio di amministrazione tenutosi nella sede principale di Nagoya, la Chubu Elettric Power CO, gestore dell'impianto nucleare di Hamaoka nella prefettura di Shizuoka, che ha accolto la richiesta avanzata dal primo ministro Naoto Kan, di sospendere la produzione di energia elettrica da quella centrale, in quanto si ritiene che sorga in un'area troppo pericolosa. La zona in cui è stata costruita la centrale, infatti, si ritiene possa essere l'epicentro di un forte terremoto di magnitudo 8 che colpirà entro 30 anni la regione del Tokai, e che quindi potrebbe far verificare nella centrale di Hamaoka, un incidente simile a quello di Fukushima.
Adesso, il punto principale per la Chubu Elettric sarà quello di riuscire a garantire una produzione energetica sufficiente a soddisfare il picco estivo di richiesta di elettricità riavviando i suoi impianti termici, e se riuscirà a trovare abbastanza carburante per essi, visto che anche la TEPCO li sta utilizzando per compensare il blocco dei suoi impianti.  
Va ricordato inoltre che la la centrale di Hamaoka produce circa l'11,7% della fornitura totale di energia della Chubu Elettric, e che l'area di servizio di quest'ultima comprende sedi di alcuni dei più importanti produttori del Giappone, come Toyota e Suzuki.




Fonti: Japan Today

I tecnici entrano nel reattore 1 di Fukushima

I tecnici della TEPCO d'avanti all'impianto di
areazione installato nei giorni precedenti, dentro
la centrale di Fukushima
Dopo alcuni giorni di lavoro, i tecnici della TEPCO, nella serata di Domenica, hanno finalmente aperto le porte dell'edificio delle turbine, adiacente a quello del reattore, delle centrale nucleare di Fukushima. Nove operatori sono entrati all'interno intorno alle 04:20, per iniziare le misurazioni dei livelli di radioattività. Le analisi fin qui condotte rivelano una radioattività massima pari a 700 millisievert per ora, ben al di sopra dei livelli massimi dettati dalla legge, che sono stati portati da 100 a 250 millisievert annui, proprio per affrontare questa emergenza. Ma questo non impedirà ai tecnici di poter iniziare i lavori, la TEPCO infatti ha detto che aumenterà il livello delle protezioni individuali dei suoi operai, i quali rimarranno nella zona più radioattiva dell'edificio massimo 20 minuti, in modo da non superare la soglia di tolleranza dettata dal governo; per quanto riguarda le altre zone dove i tecnici dovranno operare, TEPCO afferma che i valori di radiazioni si attestano tra i 10 e i 70 millisievert per ora.
Secondo il piano, che dovrebbe riportare sotto controllo la situazione della centrale di Fukushima, gli operatori, dovrebbero iniziare in mattinata l'allagamento della camera del reattore dove si trova il combustibile, per poi cominciare i lavori per rendere operativo entro Giugno, l'impianto di refrigerazione alternativo, che porterà al raffreddamento dell'acqua contenuta nel reattore, e al conseguente arresto dell'impianto.



Fonte: Mainichi Daily News, Japan Times, Japan Today

domenica 8 maggio 2011

Pericolo nucleare: Il governo chiede la chiusura della centrale di Hamaoka

La centrale nucleare di Hamaoka, per la quale il governo
ha chiesto la sospensione
Il disastro della centrale nucleare di Fukushima ha toccato profondamente i giapponesi, e la possibilità che si ripeta un fatto simile terrorizza tutti, compreso il primo ministro Naoto Kan, che nei giorni scorsi ha chiesto la sospensione dei reattori della centrale nucleare di Hamaoka, gestita dalla Chubu Elettric Power CO. . La centrale, secondo i tecnici, avrebbe caratteristiche non troppo dissimili da quelle di Fukushima soprattutto per la sua dislocazione geografica, che la metterebbe ad alto rischio di incidente in caso di terremoto o tsunami. L'impianto di Hamaoka si trova infatti ad Omaezaki, nella prefettura di Shizuoka, a diretto contatto con il mare e soprattutto in una zona ad altissimo rischio sismico; è proprio in questa area che i geologi prevedono l'epicentro del grande terremoto di magnitudo 8.0, che colpirà la regione del Tokai entro 30 anni.
Dal disastro dell'11 Marzo, la Chubu Elettric ha già avviato una serie di progetti per aumentare la sicurezza della centrale in caso di tsunami, come la costruzione di frangiflutti, ma è impossibile garantire che il terremoto del Tokai non arrivi prima del termine di costruzione di queste opere; per questo Kan chiede alla compagnia, lo spegnimento dei 4 reattori, fino almeno a quando la metà dei lavori non sarà stata completata.
La zona del Tokai dove nel 2009 si è avuto un terremoto
di Magnitudo 6,5. In blu l'area dove gli studiosi
prevedono entr 30 anni l'epicentro di un terremoto M8 
Al momento la Chubu Elettric ha dichiarato di aver preso in considerazione la proposta del primo ministro e che sta studiando forme alternative di produzione di energia, ma essendo la richiesta di Kan, per sua stessa ammissione, "non legalmente vincolante", alcuni dirigenti della società sono ancora riluttanti al conformarsi a questa.
Naturalmente la chiusura, seppur momentanea dell'impianto, costituirebbe un problema per le regioni servite dalla Chubu Elettric, la società infatti produce circa 30 milioni di kilowatt, di cui 3,6 milioni (circa l'11%) derivante dalla centrale di Hamaoka. Le preoccupazioni sono quindi per i disservizi elettrici che seguiranno allo spegnimento dei reattori, ma "ci saranno anche problemi a livello occupazionale locale" dice il sindaco di Omaezaki, Shigeo Ishihara, che prosegue "dovremo trovare soluzioni per migliorare la sicurezza senza dover ricorrere alla chiusura della centrale".
L'impianto di Hamaoka è solo una delle venti centrali nucleari che servono il Giappone, molte altre quindi sono al vaglio dei tecnici, per la verificarne l'effettiva sicurezza in caso di catastrofe come quella avvenuta sulle coste del nord-est.
La mappa delle centrali nucleari in Giappone, sono soprattutto quelle posizionate
sulla costa est, quelle a rischio di incidenti causati da terremoti


Fonte: Mainichi Daily News, Japan Times    

venerdì 6 maggio 2011

Video inedito dell'arrivo dello tsunami sulla costa

Questo video, rilasciato qualche giorno fa dalla guardia costiera giapponese, mostra l'arrivo dello tsunami sulle coste di Kesennuma, nella prefettura di Miyagi. Il filmato è stato girato dall'interno dell'edificio della guardia costiera di Kesennuma.





Fonte: Mainichi Daily News

La giornata dei bambini fa tornare il sorriso alle piccole vittime dello tsunami

Le "koi" ovvero le carpe che tipicamente si appendono
per la festa dei bambini
Come ogni 5 Maggio, data che segna la chiusura della Golden Week, in Giappone torna il Kodomo no hi 子供の日 ovvero il giorno dei bambini. Inutile dire quanto fosse attesa questa festività, soprattutto nelle zone colpite dalla catastrofe del 11 Marzo, che ha spazzato via la vita di molte persone. Alcuni degli eventi più rappresentativi si sono svolti a Ishinomaki, dove ha sede il museo Mangattan dedicato al famosissimo mangaka, scomparso nel 1998, Shotaro Ishinomori; uno dei pochi edifici che ha resistito alla furia del mare. E' proprio contro il cattivissimo mostro marino e i suoi scagnozzi che gli eroi creati da Ishinomori lottano all'esterno del museo coinvolgendo bambini di ogni età, affinché il bene trionfi sul male. "E' passato molto tempo da quando non vedevo i bambini così eccitati" dice Yukiko Takeyama, che ha portato all'evento i suoi due figli di 4 e 6 anni. La famiglia Takeyama vive al secondo piano della sua casa in quanto il piano terra è stato è stato distrutto dallo tsunami. Passano il loro tempo a cercare di riparare i danni e pulire la loro casa, ma hanno ancora una grande paura tutte le volte che arriva una scossa di assestamento anche leggera.
L'Ishinomori Mangattan Museum. Con la sua curiosa
forma ad astronave ha resistito allo tsunami
Mentre all'esterno si combatte, all'interno del museo è stato installato un piccolo cinema alimentato con generatori di emergenza. La luce dentro è fredda e fioca, ma l'aria è satura di profumo di pop corn  al caramello e di grida di bambini, i volontari cucinano e regalano giocattoli; tra questi si trovano professori di scienze che insegnano ai bambini a costruire piccole lampade; giovani ragazzi che giravano vestiti da clown; e addirittura la squadra di calcio della vicina Sendai, militante nella seconda divisione della J-League, che ha sfidato in una partitella in un campo improvvisato, i ragazzi della squadra locale. "Questo è un luogo simbolo per la città. Normalmente ci sarebbero un sacco di turisti provenienti da lontano, ma stavolta, questo giorno è dedicato per le persone nelle vicinanze", ha detto il direttore del museo Hitoshi kimura."Ognuno sta solo facendo quello che può".

Altro grande appuntamento è stato quello tenutosi all'areoporto Tokyo Haneda, dove per raccogliere fondi più di 200 bambini, con i loro genitori hanno sfidato un Airbus A300 pesante più di 85 tonnellate, nel tiro alla fune. Lo scopo era quello di riuscire a spostare di almeno 2 metri il pesante mezzo.




Fonti: Mainichi Daily News, Reppubblica

Intossicazione nei ristoranti Yakiniku: Salgono a 4 le vittime

Il ristorante Yakiniku-Zakaya Ebisu di Tonami
Si aggrava il numero delle vittime da intossicazione alimentare, che si ritiene dovuta al consumo di carne cruda, in una catena di ristoranti Yakiniku. Sale a 4 infatti il bilancio dei decessi, dopo che ieri una donna di 70 anni, ricoverata il mese scorso in gravi condizioni, per un'intossicazione alimentare, è morta. Insieme a lei, al ristorante della catena Yakiniku-Zakaya Ebisu di Tonami (pref. Toyama), cenava una donna di 40 anni, anch'essa deceduta mercoledì.
Intanto, il ministero della salute, lavoro e welfare, ha chiesto ai governi delle prefetture di effettuare controlli di emergenza per verificare che siano rispettate le norme igenico-sanitarie, nei ristoranti che servono carne cruda.
Il presidente Yasuhiro
Kanzaka si scusa davanti ai giornalisti
Oltre alle due donne, due bambini, entrambi di 6 anni, hanno perso la vita il mese scorso, mentre attualmente più di 30 persone sono state intossicate, di cui 20 in gravi condizioni; nella maggior parte dei casi, l'intossicazione è dovuta ai batteri Escherichia coli dei ceppi O-111 e O-157.
Sotto accusa per il reato di negligenza professionale, omicidio plurimo e lesioni, è il gestore dei ristoranti, Food Forus CO., con sede a Kanazawa, nella prefettura di Ishikawa. "Dal 2009 non facevamo più controlli sui batteri, perchè non avevamo mai avuto, nei precedenti test, alcun riscontro di positività." dice il presidente di Food Forus CO Yasuhiro Kanzaka, ai microfoni dei giornalisti mentre si scusa con un grande inchino.


Yakiniku - Letteralmente carne alla griglia. E' un metodo di cucina giapponese per cucinare carne e verdure. Nei ristoranti Yakiniku i clienti si siedono intorno ad un tavolo, viene ordinata della carne cruda,  che poi viene cotta dai clienti stessi nella griglia al centro del tavolo.

Fonti: The Japan Times, Daily Yomiuri

giovedì 5 maggio 2011

Le stampe di Hokusai e Hiroshige in mostra a Milano

Hokusai - Il Fuji rosso
Dal 5 al 14 Maggio, alla galleria Caiati di Milano, saranno esposte alcune stampe di due dei maestri tra i più importanti e famosi dell'arte giapponese Hokusai (1760-1849) e Hiroshige (1797-1858). La mostra si comporrà di 24 stampe dei due autori affiancate da un'altra trentina di opere fuori catalogo, ma ugualmente di ottima fattura. Essendo ospitate in una galleria privata sarà quindi anche possibile acquistare queste opere, con valori che partono da 3.000€ fino ad arrivare ai 100.000€ per una rara stampa del Fuji rosso.
Hiroshige - Shono
Tra le stampe esposte troveremo alcune tra le più famose dei due artisti dell' Ukiyo-e come "Le trentasei vedute del monte Fuji", "La grande onda", "Le cento vedute di Edo", o "improvviso acquazzone sul ponte di Ohashi"; opere che arrivate in Europa, andranno ad influenzare a distanza di tempo pittori del calibro di Monet, Manet, Renoir e Van Gogh.

 L'Ukiyo-e e il Giappone del mondo fluttuante
Hokusai - La grande onda di Kanagawa
Siamo in pieno periodo Edo (1615-1868), il Giappone è ormai unificato e la famiglia Tokugawa ha il pieno controllo del potere politico e militare. Il paese si avvia verso più di due secoli di pace e si appresta a tagliare i ponti con il mondo esterno, andando verso il sakoku 鎖国 (paese chiuso). Rivoluzioni e innovazioni culturali come la diffusione della stampa e l'alfabetizzazione dettero una forte spinta alla massiccia produzione del periodo, ma il fattore più determinante fu la nascita dei quartieri di piacere, dove gli uomini, soprattutto mercanti e artigiani, potevano andare a svagarsi con le donne che vi lavoravano. Fu proprio attorno ai quartieri di piacere a Kyoto, Osaka e Edo (attuale Tokyo) che si sviluppò un ricco substrato culturale che vedeva per protagonisti i chonin 町人(gente di paese, normali cittadini), il che rompeva gli schemi rigidi delle gerarchie sociali e culturali del Giappone di quel tempo e formando il così detto "mondo fluttuante". E' proprio qui che la tecnica dell'Ukiyo-e getta le basi. "Ukiyo" infatti significa mondo fluttuante, mentre "e" è immagine, quindi immagini del mondo fluttuante. Essenzialmente si trattava di serigrafie inizialmente monocromatiche, ma che presto divennero anche  policrome (Nishiki-e), dando vita ad alcune tra le più famose opere di tutta l'arte giapponese, come "La grande onda di Kanagawa" di Hokusai.

Fonte: Il sole 24 Ore, Io

Artista anonimo aggiunge Fukushima all'opera di Taro Okamoto

La parte aggiunta dall'anonimo artista
La monumentale opera dello scomparso pittore astratto Taro Okamoto, che campeggia alla stazione di Shibuya è stata presa di mira qualche giorno fa da un anonimo artista che ha voluto aggiungere al dipinto, raffigurante l'orrore e la distruzione del bombardamento atomico nel 1945 di Hiroshima e Nagasaki, anche l'attuale problema relativo alla centrale atomica di Fukushima. Sotto l'opera infatti il misterioso pittore ha installato un dipinto rappresentante i reattore ormai distrutti della centrale, dai cui si alza un denso fumo nero. L'opera di Okamoto comunque non ha subito alcun danno.


Myth of Tomorrow di Taro Okamoto
esposta alla stazione di Shibuya
"Myth of Tomorrow" è un imponente opera dipinta dal maestro dell'astrattismo Taro Okamoto. Larga 30 metri e alta 5,5 fu commissionata da un privato messicano nel 1967 ed esposta in un hotel di lusso fino al 1969, quando fu venduta a causa di problemi finanziari. Da qui se ne persero le tracce fino al 2003, quando l'opera fu riportata in Giappone e fu esposta per qualche anno al Museo di Arte Contemporanea di Tokyo; nel 2008 infine fu collocata nell'attuale ubicazione alla stazione di Shibuya.





Fonte: Yahoo News; The Nihon Sun