lunedì 19 settembre 2011

Giapponesi in strada contro il nucleare

Sono circa 60.000 i Giapponesi scesi in strada
contro il nucleare.
Meno di una settimana è passata dal proclama ufficiale del neo Primo Ministro Noda, che auspicava una celere riapertura delle centrali nucleari, per sopperire alla carenza di energia dovuta allo stop di alcuni reattori avutosi in seguito al terremoto dell'11 Marzo. Una politica energetica, quella di Noda, che va contro a quella del suo predecessore Kan, che aveva invece promesso l'abbandono almeno per il momento parziale, del nucleare. Le proteste non si sono fatte attendere; oggi infatti, circa 60.000 giapponesi sono scesi in piazza, nella capitale Tokyo, per protestare contro il nucleare. Armati di cartelli e di striscioni, chiedono a gran voce l'abbandono totale dell'energia nucleare, a favore dello sfruttamento delle energie rinnovabili. In un paese poco avvezzo a proteste, il corteo di oggi, con i circa 60mila aderenti, è da considerarsi una delle più grandi avvenute in Giappone dal disastro di Fukushima.
Attualmente in Giappone sono operativi 51 reattori dislocati in 18 centrali, che producono il 30% del fabbisogno energetico del paese, mentre per adesso sono 14 in nuovi impianti lasciati in sospeso dal governo dopo la fuga di materiale radioattivo avvenuta Fukushima l'11 Marzo scorso.    

Fonti: bbc; Giornalettrismo

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